Distruggere lo Statuto dei lavoratori per renderci schiavi questo è l'obiettivo del Piano Triennale per il lavoro del Ministro Sacconi

Sacconi

Il Consiglio dei Ministri ha approvato il 30 luglio 2010 il disegno di legge su un Piano triennale per il lavoro, battezzato “Liberare il lavoro per liberare i lavori”. Lo ha elaborato il ministro Sacconi con l'assenso di Cisl-Uil-Ugl e sarà la base per stravolgere i diritti dei lavoratori e cancellare lo Statuto e i contratti.

L'obiettivo di Sacconi è piegare i lavoratori ai piani delle imprese perché
abbiano totale libertà di azione e generalizzare i contratti sfavorevoli e da fame per i neo assunti, chiudendoli in gabbie salariali e assenza di diritti.

Dopo l’accordo-quadro separato del 22 gennaio 2009 e la sua formalizzazione nell’accordo interconfederale, sempre separato,
del 15 aprile dello stesso anno, tra governo, Confindustria e Cisl-Uil-Ugl,
sul modello contrattuale, il disegno di legge sarà la base per un nuovo giro di vite sulle relazioni sindacali, in perfetta continuità e complicità col modello Marchionne per Pomigliano, già in via di estensione a tutto il gruppo Fiat, oltre che ad altre aziende, non solo metalmeccaniche, ma anche tessili.

C’è da aggiungere che il ministro cosiddetto del lavoro sta scrivendo un
altro dei suoi capolavori legislativi, quello della pratica cancellazione del
diritto di sciopero, non solo nei trasporti, ma anche nella generalità dei rapporti
di lavoro, pubblici o privati che siano. Più che “liberare il lavoro per
liberare i lavori”, sarebbe giusto intitolare il Piano di Sacconi “liberare i padroni
da ogni vincolo di legge e di contratto, per rendere schiavi i lavoratori”. Ai
quali non sfuggirà la necessità di liberarsi da Sacconi e da tutta la sua cricca di padroni e sindacalisti-fantocci.

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