Perequazione pensioni. 2013: MENO 95 EURO AL MESE PER I PENSIONATI CHE SUPERANO 1.400 EURO MENSILI

pensionati

Sono due anni che la perequazione per le pensioni che superano l’importo di tre volte il trattamento minimo dell’Inps (1.443 euro netti mensili nel 2012), non vengono perequate con l’indice Istat dell’aumento dei prezzi.

 

   

Quest’anno, il primo del blocco, i lavoratori con 1.500 euro al mese hanno perduto i 40,5 euro mensili della perequazione (indice Istat del’aumento dei prezzi 2,7%) che complessivamente nell’anno avrebbero costituito 520 euro.

Nel 2013, secondo anno del blocco, avendo l’Istat valutato che l’inflazione nel 2012 è stata del 3%, sempre gli stessi pensionati con 1.500 euro di pensione perderanno altri 45 euro al mese, complessivamente nell’intero anno 585 euro.

Nei due anni, quindi, tutti i pensionati con almeno 1.500 euro lordi al mese perdono 520 + 585 = 1.105 euro. Ma non li hanno persi solo per questi due anni, questi danari sono perduti per tutto il resto della vita in quanto non verranno più conteggiati nella nostra pensione, almenochè i pensionati non si sveglino e non comincino a picchettare, sfilare, circondare … a tempo indeterminato i palazzi del potere: governo e prefetture. Se uno avesse sfacciatamente l’intenzione di vivere altri 10 anni, la cifra che gli avranno tolto sarà di 11.050 euro, se uno vuole vivere altri 30 anni la cifra complessiva sarà di 33.150 euro e … compagnia cantando!

Qualche lettore, non pensionato o lavoratore sprovveduto, si domanderà: e dove li andiamo a prendere questi soldi?

    La risposta è facile. È il nostro lavoro che ha fatto progredire la società, le scienze, la tecnologia, la produttività, la ricchezza dell’umanità, perché mai i frutti di questo progresso dovrebbero andare tutti ai padroni o ai finanzieri? E’ elementare e giusto che almeno una parte della ricchezza sociale prodotta, venga utilizzata perché le pensioni abbiano lo stesso valore iniziale e non si depauperino anno dopo anno mentre, anno dopo anno, padroni di tutte le risme continuano ad arricchirsi.

   Questo della “ricchezza sociale” prodotta dai lavoratori faceva parte del senso comune dei lavoratori ma anche dei cittadini, dei partiti, del Parlamento … oggi sembra cancellato anche tra i lavoratori che spesso credono che la perequazione delle pensioni sia una beneficenza dello Stato, NO!!! è solo una piccola parte della grande ricchezza che abbiamo prodotto nella nostra vita lavorativa e di cui si sta giovando l’intera umanità … dalla quale si vorrebbero escludere i pensionati.

    La legge che nel 2011 ha bloccato le perequazioni ai “SuperRicchi” limitava i suoi effetti agli anni 2012, 2013 … ma sarà così se i pensionati continueranno a tacere le cose potrebbero procedere allo stesso modo per l’intera nostra vita.

Comitato di Base dei Pensionati – Roma

Roma, 11 dicembre 2012

PER UNA SOCIETA' DEI BENI COMUNI

Una giornata di dibattito sul libro di Piero Bernocchi
OLTRE IL CAPITALISMO
Discutendo di benicomunismo, per un’altra società.

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