Dal 3 al 5 marzo le elezioni RSU nella scuola e nel P.I. Le liste si presentano dal 14 gennaio al 6 febbraio.

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Perché i Cobas della scuola partecipano alle elezioni e perché sono fondamentali le candidature, la partecipazione e i voti di tutti/e voi

Care e cari docenti ed Ata, come già saprete, il 3-4-5 marzo 2015 si svolgeranno in tutte le scuole (come nel restante Pubblico Impiego) leelezioni delle Rappresentanze Sindacali Unitarie (RSU), mentre le liste andranno presentate dal 14 gennaio al 6 febbraio.

Abbiamo partecipato con grande impegno alle precedenti elezioni, pur coscienti dei molti limiti di questa forma di rappresentanza sindacale e del fatto che se gli eletti RSU fanno gruppo intorno al "preside manager", possono concorrere ad svuotare di ruolo gli organi collegiali.

E negli ultimi tempi, la pressione dei presidi-padroni e del MIUR per l’esautoramento dei poteri contrattuali delle RSU e per la loro subordinazione alle decisioni “padronali” è divenuta sempre più forte, malgrado le tante lotte che abbiamo fatto per impedire la minimizzazione degli organi collegiali, il dominio e l'arbitrio dei dirigenti scolastici e la contrattazione sindacale frammentata scuola per scuola e svilita a spartizione di briciole salariali tra chi accetta il potere “aziendale”.

In generale, fin dallo scontro con il MIUR di Berlinguer e il suo “concorsaccio”, noi ci siamo battuti sempre contro la frammentazione della scuola pubblica, la sedicente "autonomia scolastica" e la logica aziendale che ha prodotto il proliferare di "progetti" che hanno svilito la qualità e l'unitarietà dell'istruzione, mettendo in confitto tra loro lavoratori/trici, grazie all'uso ricattatorio del fondo d'Istituto. Pur tuttavia, i COBAS hanno sempre partecipato alle RSU per renderle strumento di conflitto e di contrattacco nei confronti della scuola-azienda, consapevoli però che solo un'ampia partecipazione da parte della maggioranza dei colleghi/e può farci ottenere vittorie significative. E con lo stesso spirito ci apprestiamo, con la vostra partecipazione, ad affrontare le elezioni anche ora. Tanto più che stavolta, e finalmente, anche i precari/e, sull’onda delle lotte degli ultimi anni che ci hanno visto massimamente impegnati e della sentenza della Corte Europea, potranno partecipare alle elezioni come candidati/e (quelli con incarico annuale), mentre i supplenti temporanei potranno comunque votare.

In questi quindici anni cosa hanno fatto le RSU Cobas?

Nella palude diffusa dell'immiserimento materiale e culturale della scuola pubblica, a tutto vantaggio della scuola privata, nella restrizione dei diritti di tutti/e i lavoratori/trici e nel quadro dell'attacco ai poteri degli organi collegiali, le RSU Cobas hanno: a) garantito la diffusione e la trasparenza dell'informazione attraverso incontri assembleari e propaganda nelle scuole; b)  arginato il processo di aziendalizzazione della scuola, avviato fin dai tempi di Berlinguer e aggravato dai suoi successori fino alla Giannini; c) combattuto il diffondersi degli atteggiamenti autoritari dei dirigenti scolastici; d) coinvolto i lavoratori/trici nell'organizzazione del proprio lavoro, cercando di garantire a docenti e Ata l'accesso a tutte le attività in modo non discrezionale; e) permesso in molte scuole il recupero salariale attraverso una redistribuzione più equa del Fondo d'istituto; f) impedito l'espandersi di inutili progetti riducendo così l'uso mercificatorio delle risorse.

In generale, le nostre RSU negli ultimi anni, e in particolare in questo triennio, si sono battute contro la scuola-azienda, la scuola-miseria e la scuola-quiz dell’Invalsi, elemento di devastazione dell’istruzione che, in quasi assoluta solitudine, abbiamo combattuto al suo apparire e la cui distruttività siamo riusciti negli ultimi tempi a fare comprendere ad una parte significativa di cittadini/e, oltre che di docenti, Ata e studenti; per massicci investimenti nella scuola pubblica e per un significativo recupero salariale di quanto perso (docenti ed Ata) negli ultimi venti anni; per l’assunzione di tutti i precari che da tempo lavorano nella scuola con pari doveri ma diritti dimezzati rispetto agli “stabili”. Ma un’importanza rilevante hanno avuto le nostre RSU anche nella denuncia  delle politiche di austerità imposte dagli ultimi governi e dall’Unione Europea all’Italia e agli altri paesi del Continente, che per la scuola hanno significato anche il blocco oramai esennale del contratto e degli scatti di anzianità; nonché nella lotta a fianco dei docenti “inidonei”, dei Quota 96, dei modelli viventi e dei lavoratori/trici delle scuole in carcere. E infine, in queste ultime settimane, le RSU Cobas hanno sostenuto la denuncia e lo smascheramento della “cattiva scuola” di Renzi che riassume in un unico Piano tutto il peggio dell’aziendalizzazione, della gerarchizzazione e dell’immiserimento materiale, culturale e “quizzarolo” della scuola pubblica, imposti nell’ultimo ventennio da tutti i governi di centrodestra e centrosinistra, a braccetto.

Perché presentare liste Cobas e quali sono i compiti delle RSU?

Le RSU COBAS debbono continuare a svolgere il ruolo fondamentale sinora svolto, per la difesa dei diritti di docenti e Ata e per il rispetto delle regole, spesso violate dai dirigenti scolastici, impegnandosi a rilanciare la democrazia sindacale con particolare riferimento al diritto di assemblea della scuola

e a garantire un rapporto continuo con i lavoratori/trici, per una adeguata circolazione dell'informazione; continuando la battaglia per l'abrogazione delle leggi Gelmini-Tremonti-Brunetta-Fornero; contrastando la riduzione degli organici dei docenti e degli Ata, e del tempo scuola; tutelando e valorizzando il lavoro del personale docente e Ata attraverso l'opposizione a tutte le modalità di divisione della categoria; garantendo trasparenza ed equità nella gestione del fondo d'istituto. Il compito delle RSU Cobas è impegnativo ma può essere meno gravoso se non ci si sfinisce in estenuanti trattative, tenendo anche presente che è possibile e coerente non firmare una contrattazione che non si condivide, soprattutto quando la controparte non fornisce le dovute informazioni. Inoltre, la RSU Cobas non deve diventare colei che si fa carico da sola della risoluzione di ogni vertenza individuale, ma deve sollecitare la più ampia partecipazione alla difesa del corretto funzionamento dell’attività scolastica e del massimo rispetto dei diritti e dei doveri dei suoi protagonisti. In tal senso, è importante lo stretto collegamento con le sedi territoriali Cobas, alle quali il/la singolo/a lavoratore/trice e la stessa RSU possono rivolgersi per la tutela, la consulenza, le vertenze e i contenziosi. Infine, riteniamo che le/gli RSU Cobas, oltre alle attività sindacali d'istituto debbano svolgere una importantissima funzione di veicolazione delle informazioni e di coordinamento con le sedi Cobas in relazione alle campagne e lotte, da estendere coinvolgendo il maggior numero di docenti ed Ata.

La nostra concezione di RSU mira a rappresentare le esigenze e la volontà di quanti lavorano nella scuola e perciò le/gli elette/i Cobas nelle RSU si impegnano a: 1) non concludere trattative con il dirigente scolastico senza aver prima svolto un'assemblea di scuola; 2) agire in maniera trasparente per la difesa dei diritti di tutto il personale; 3) operare per realizzare un'organizzazione del lavoro condivisa; 4) rifiutare qualsiasi trattativa con il dirigente scolastico su tematiche di competenza degli Organi collegiali, rispettandone gli ambiti decisionali;

5) difendere la libertà d'insegnamento e i diritti di docenti e Ata, riguardo a ferie, permessi, fondo d'istituto, supplenze, orari di lavoro, ecc.  

 

La rappresentanza sindacale nazionale

Va tenuto presente, infine, che i voti ottenuti dalle singole organizzazioni sindacali alle elezioni delle RSU sono anche il meccanismo con il quale si misura la Rappresentatività Sindacale Nazionale che norme antidemocratiche prevedono sia raggiunta solo se si ottiene la media del 5% tra iscritti all'organizzazione ed i voti ottenuti alle elezioni delle singole RSU. Le elezioni scuola per scuola, ovviamente, avvantaggiano le organizzazioni che hanno la piena agibilità sindacale,mezzi, strutture, sindacalisti di mestiere, e la possibilità di effettuare assemblee in tutti i luoghi di lavoro. Noi chiediamo da sempre che, come logica e democrazia vorrebbero, la rappresentatività nazionale si ottenga attraverso una elezione su liste nazionali, che possano essere votate da qualsiasi docente ed Ata, anche se non si ha una candidatura del sindacato preferito per la RSU della propria scuola. Abbiamo sempre chiesto che ci siano due schede elettorali, una per la RSU di scuola e una per stabilire quali sindacati hanno il maggior consenso ai fini della rappresentatività nazionale. Ma ancora una volta i sindacati monopolisti impediscono questa soluzione democratica: e dunque presentare il maggior numero di liste e ottenere il maggior numero di voti è anche un modo per cercare di raggiungere la rappresentatività nazionale per i Cobas. Tutte le sedi Cobas sono impegnate a coordinare e tutelare gli eletti Cobas nelle RSU, al fine di dare senso e significato più ampio alle rappresentanze delle singole scuole, per cercare di incidere ai livelli più alti della contrattazione e dare voce a tutte/i le/i lavoratori/trici della scuola.

 

Uno strumento di difesa per voi e per la scuola pubblica

Candidandovi con noi alle RSU, vi impegnate a difendere il valore fondante di civiltà che la scuola pubblica può  e deve svolgere, come luogo di formazione di individui in grado di interpretare il mondo circostante da soli, e non solo nei posti di lavoro; come modello di eguaglianza, solidarietà, lavoro collegiale senza gerarchie o subordinazioni, un luogo ostile al razzismo e alla xenofobia, ai privilegi per censo o classe economica, alla logica purtroppo assai diffusa del “mors tua vita mea” e della lotta di tutti contro tutti. Ma nello stesso tempo difendete anche voi stessi, come docenti o Ata rispettosi dei diritti e dei doveri di ognuno/a dei protagonisti della scuola pubblica. Perché anche il potere scolastico, come tutti i poteri in Italia (e forse ovunque), è forte con i deboli (o coloro che ritiene tali) e debole con i forti. E in particolare tende ad infierire con chi ritiene isolato, senza difese, organizzazione, competenze sindacali e giuridiche; ma ci pensa cento volte ad attaccare frontalmente chi invece ha alle spalle un’organizzazione combattiva, conosciuta, preparata, militante e rispettata anche dai suoi avversari per la coerenza, la trasparenza, la distanza da ogni potere politico o economico costituito; e ancor più, forse, per il lavoro volontario svolto dai suoi rappresentanti che, unici in Italia e in Europa, hanno costituito un sindacato di decine di migliaia di persone senza nessun sindacalista di professione ma mettendo a disposizione il proprio tempo libero dal lavoro. In particolare, questa difesa sindacale, in quanto eletti/e come Cobas nelle RSU, sarà fondamentale per i precari/e che, nella loro lotta, tutt’altro che conclusa, per vedersi finalmente garantire un lavoro stabile (al di là delle promesse del governo Renzi, che comunque tagliano fuori almeno la metà dei precari ), avranno bisogno nel prossimo anno di non trovarsi da soli ad affrontare il potere dei presidi-padroni e delle loro corti. Per tutte queste ragioni, dunque, vi chiediamo dicandidarvi nelle liste Cobas - in modo che possano agire nel più gran numero di scuole – di sostenerle, propagandarle con i mezzi a vostra disposizione, e ovviamente di votarle e farle votare.

Grazie, un augurio di buon lavoro e un abbraccio a tutte e a tutti

L’Esecutivo Nazionale COBAS – Comitati di base della scuola

PER UNA SOCIETA' DEI BENI COMUNI

Una giornata di dibattito sul libro di Piero Bernocchi
OLTRE IL CAPITALISMO
Discutendo di benicomunismo, per un’altra società.

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