Il rinnovo del Contratto dei Metalmeccanici

Il 7 febbraio u.s. è stato firmato il rinnovo del Contratto collettivo di lavoro per l’industria metalmeccanica. I sindacati firmatari Fim-Fiom-Uilm lo presentano ovviamente come un accordo positivo sia dal punto di vista economico sia normativo, magnificando un aumento consistente pari al 75% della richiesta iniziale,  la riclassificazione del personale con una nuova declaratoria che riduce i livelli eliminando il precedente livello più basso e aumenta le buste paga dei lavoratori in ingresso più alcune altre “migliorie” relative alla previdenza complementare ed al cosiddetto welfare aziendale. Vogliamo qui valutarlo cercando di essere asciutti e oggettivi.

Gli aumenti.Non sono un piatto così ricco come lo si vuole dipingere, anche se oggettivamente sono decisamente più alti di altre recenti chiusure: ad esempio, gli aumenti tabellari sono quasi  il doppio di un altro contratto chiuso di recente, quello relativo ai dipendenti della Chimica-Gommaplastica (ovvero, al lordo, 112 contro 63 per il 5° livello). Sono però spalmati su tre  anni e mezzo ovvero quattro  (ultimo aggiornamento del tabellare del Ccnl precedente 1 giugno 2020,  ultimatranche dei nuovi aumenti 1 giugno 2024), elemento che ne riduce non  poco il beneficio a causa della contemporanea erosione del potere di acquisto dei salari (tasso programmato/atteso di inflazione 0,5% per anno) e che dilata i tempi di vigenza del CCNL eliminando il triennio sia formalmente per l’oggi sia a futura memoria per i prossimi rinnovi.Vediamo pertanto, nell'allegato, le tabelle e qualche grafico esplicativo.

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OLTRE IL CAPITALISMO
Discutendo di benicomunismo, per un’altra società.

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