L'occupazione dell' ex stabilimento Colorificio Toscano a Pisa

I Cobas esprimono la piena solidarietà a Progetto Rebeldia per l’occupazione che si è svolta ieri mattina nello stabilimento dell’ex Colorificio Toscano in via delle Cascine a pochi passi dalla città.

L’occupazione dell’area dell’ex stabilimento che ospitava il Colorificio Toscano, poi passato alla multinazionale J-Colors, rappresenta un atto di denuncia straordinario sia contro l’irresponsabilità sociale della multinazionale, sia contro l’accondiscendenza politica delle Amministrazioni Locali, incapaci non solo di impedire la dismissione, ma anche di costringere la J-Colors a non lasciare l’area in stato di abbandono e degrado.

Progetto Rebeldìa si è mossa in questi mesi trattando con il Comune per l’individuazione di un nuova sede dopo essere stato sgomberato dalla sede di Via Battisti: la condotta irresponsabile della Giunta e del Sindaco, che anziché cercare un accordo condiviso con le associazioni del Progetto ha preferito tentare di impedire ogni soluzione concordata, costringendo Rebeldia a partecipare ad un bando di gara per l’assegnazione di locali, senza tener conto della storia e del ruolo politico e sociale che il Progetto ha assunto nel tessuto della città di Pisa.

A fronte di tale atteggiamento refrattario, Progetto Rebeldia ha reagito individuando un’area privata dismessa, incontrando una situazione che deve essere presentata ai cittadini come esempio eclatante di cattiva amministrazione e di pessima logica politica.

L’occupazione dell’ex Colorificio Toscano, rilevato dalla multinazionale J-Colors, ha il merito di aver fatto riemergere la storia della svendita di patrimonio economico-professionale e dell’indifferenza a mantenerne la produzione in Italia: la J-Colors ha infatti trasferito tutto in Cina riducendo l’impianto produttivo a semplice magazzino, per poi chiudere definitivamente il sito pisano, con pesanti riflessi sull’occupazione: in pochi anni gli occupati sono passati da centocinquanta a poche decine, fino a quindici, per poi essere avviati alla mobilità.

Dal 2008 inoltre l’area di varie migliaia di mq è in stato di abbandono: capannoni, macchinari, magazzini sono ormai un perfetto scenario da archeologia industriale: l’Amministrazione Comunale non è intervenuta, né si è preoccupata di chiedere alla J-Colors cosa intenda farne.

La proposta di restituire l’area alla città per spazi sociali e per attività produttive ci trova pienamente concordi: sosterremo le iniziative che verranno proposte, ci confronteremo con le associazioni e il Progetto e avanzeremo proposte a nostra volta per contribuire alla crescita di una nuova prospettiva per la città dal punto di vista sociale, produttivo, occupazionale.

 

Pisa, 21 ottobre 2012                                                             Per la Confederazione Cobas di Pisa

                                                                                              Giovanni Bruno, Federico Giusti

 

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