Relazione finale forum educazione 2003

Il Forum dell'Educazione: l'edizione di quest'anno, intitolata "Educazione e trasformazione" si poneva l'obiettivo di definire una piattaforma mondiale che promuovesse una educazione pubblica di qualità come  diritto umano.

Il riconoscere l'educazione come un diritto umano inalienabile e non un servizio, e l' universalizzazione dell'insegnamento basico sono stati i principali assi attorno ai quali è ruotata la proposta del Forum, nella prospettiva di “costruire l’educazione per un altro mondo possibile”: una educazione pubblica, laica, capace di promuovere cittadinanza attiva, multiculturale e ispirata a una cultura di pace e solidarietà.

Educazione ambientale, educazione per la pace, educazione e comunicazione, educazione sessuale, educazione e genere , etnia e razza, e molti altri temi si sono  dibattuti in 3 giorni, con la partecipazione di 15.000 persone tra professori, educatori, studenti, genitori; tre conferenze, nove dibattiti tematici e sette dibattiti speciali, 41 laboratori sono stati sintetizzati nella dichiarazione finale che riprende quella dell'anno scorso, e, pur puntando molto l'attenzione sulle problematiche specifiche del terzo mondo, è comunque uno strumento utile per iniziare un dibattito tra esperienze piuttosto lontane e poco comunicanti.

Tuttavia il taglio dato all’evento dal Comitato organizzativo è molto tecnico-pedagogico, concentrato sulla attività di “supplenza” da parte della scuola rispetto ad una società socialmente disgregata (le attività verso gli adulti, l’alfabetizzazione, le “educazioni”, le esperienze nelle favelas o verso gli insediamenti dei sem terra ecc..) e assai poco sulla scuola pubblica come noi la intendiamo (peraltro fragilissima e sovente del tutto “minoritaria” rispetto alla scuola privata in tanti paesi dell’America Latina e in Brasile in primo luogo): probabilmente il tratto più ricco e positivo è stato proprio l’intrecciarsi e scambiarsi di esperienze e proposte tra le strutture (movimenti, sindacati, ong) e le persone impegnate in campo educativo

Come già l’anno scorso, tutto il forum è stato fortemente brasile-centrico o comunque puntato sui problemi e le esperienze del latinoamerica. Inoltre, essendo nato a Porto Alegre ,dove si è svolto per la seconda volta,con il forte appoggio delle autorità della città e dello stato, si è riproposta in piccolo, rispetto al Forum sociale mondiale, l’assunzione da parte dei brasiliani di una sorta di paternità e di gestione dell’ indirizzo politico del forum.

Anche il nostro tentativo di inserirci come italiani ed europei per rivendicare uno spazio maggiore e pesare in qualche modo sulla dichiarazione finale (la cui elaborazione non è stata pubblica, ma riservata ai soli componenti del comitato organizzativo, a spropositata prevalenza brasiliana) non ha dato significativi risultati, nonostante la evidente specificità della scuola pubblica nei paesi occidentali (ancora pubblica, laica e multiculturale, anche se sottoposta a pesantissimi attacchi) e l’arricchimento che la nostra esperienza avrebbe apportato alla piattaforma e al suo obiettivo di essere veramente mondiale; ad esempio lo spazio dato ad una minaccia planetaria quale è il Gats è stato certamente ridotto rispetto alla necessità di costruire immediatamente un fronte il più vasto possibile contro la liberalizzazione mondiale dei servizi e dell’istruzione in particolare.

La lingua della maggior parte delle oficinas (laboratori) era il portoghese, senza traduzione simultanea, e anche per chi  poteva comprenderlo, lo sforzo non era indifferente. In più le discussioni sembravano delle passerelle di questo o quel sindacato brasiliano ma sopratutto di questa o quella ong, che sembravano più interessati a marcare la loro esistenza che a fare un discorso davvero generale e valido globalmente sulla scuola.

Non che mancassero iniziative di qualità, ma era piuttosto difficile rintracciarvi la mondialità che il forum si proponeva di avere (totalmente assenti Asia e Africa, limitatissima la presenza europea); pareva più un forum sull'educazione brasiliana. Ora, stante la situazione disastrosa in Brasile per la scuola pubblica  ed essendoci stato sempre un forte movimento pedagogico che si occupava di educazione in altri contesti (campagna, favelas,educazione di adulti,differenze di genere e razza, educazione popolare, legata al lavoro, ecc...) le differenti proposte e esperienze sono state messe quasi in vetrina, sfruttando l'onda di Lula che costringe tutti a osservare e valutare che cosa succede in quel paese.

Il Forumzinho

Il nostro rapporto con educatrici e educatori del Forumzinho inizia con il forum europeo di Firenze: due compagne sono state ospitate dai Cobas di Firenze, sono stati stretti ricchi legami politici e personali e a Porto Alegre hanno ospitato  Nicola, dei Cobas sanità e Roberto, della scuola. Questo fatto ci ha permesso di partecipare più “da dentro” alle giornate nelle quali si è svolto. Per quanto riguarda il loro lavoro, il suo interesse risiede nella loro proposta pedagogica , in buona parte basata sulla Carta della Terra (documento mondiale che propone valori e principi per un futuro sostenibile), tema generatore da cui trae fondamento.

Il Forumzinho e stato il forum della "criança” , i bambini e i ragazzi, e anche dei loro educatori e dei genitori. Quest'anno è la seconda edizione, a cui sono giunti dopo sette iniziative preparatorie  in diversi spazi pubblici della città nel corso dell'autunno con la partecipazione di 3.500 bambini.

Durante il forum dell'educazione hanno organizzato il dibattito speciale VIVEMOS JUNTOS, con l'obiettivo di riflettere sulla Carta della Terra, nella prospettiva di una educazione per la libertà e la trasformazione (con la presenza ,tra gli altri oratori, di Leonardo Boff e Moacir Gadotti) che ha coinvolto oltre 4000 persone.

Durante il forum sociale hanno organizzato il I° incontro internazionale dei Contadores de historias "Tutti i mondi possibili", con 200 contadores; attività giornaliere con 2500 bambini al giorno; sei attività culturali; 40 officine al giorno; fiera del libro, spazio bambini "Fazendo arte", spazio per il racconto di storie. Il culmine in un pic-nic social mundial, in un parco, con centinaia di bambini e genitori e la presenza della ministra dell'ambiente del governo di Lula.

Siamo stati molto colpiti e coinvolti dalla loro metodologia pedagogica, che abbiamo visto messa in atto, in particolare per il suo forte accento ambientalista; leggiamo , tra gli obiettivi "...permettere che i bambini partecipino effettivamente alla costruzione di un altro mondo possibile, nella forma di organizzazione che è loro propria, senza linee di pensiero, divisioni etniche, economiche o geografiche [...]. Bambini uniti nel puro e semplice scambio di esperienze, con la possibilità di esprimere le proprie idee  per quello che sono".

Come Cesp stiamo studiando e approfondendo il panorama delle “altre” pedagogie (in particolare gran lavoro è stato svolto sulla proposta educativa del Movimento sem terra); la straordinaria, come si è detto, ricchezza di movimenti ed esperienze pedagogiche brasiliane ci sottopone quindi un’altra proposta con la quale confrontarci e da cui trarre spunti per il nostro lavoro, anche sociale e politico, quotidiano.

PER UNA SOCIETA' DEI BENI COMUNI

Una giornata di dibattito sul libro di Piero Bernocchi
OLTRE IL CAPITALISMO
Discutendo di benicomunismo, per un’altra società.

Guarda gli interventi del Convegno

locandina WEB
Continua