Fallirà il boicottaggio degli scioperi del 5, 6 e 12 maggio da parte del MIUR-Invalsi.

5 maggio

Dopo la sciagurata decisione del rinvio dei quiz, crescono ulteriormente le adesioni. Iniziative di protesta in tutta Italia contro il boicottaggio, mercoledi 29 (ore 16.30) presidio a Frascati davanti alla sede nazionale Invalsi. E il 5 maggio manifestazione a Roma al MIUR (ore 10) e al Parlamento (ore 12.30) durante le votazioni sul Ddl Renzi.

Manifestazioni COBAS il 5 anche a Torino, Genova, Bologna, Firenze, Pescara, Cagliari, Palermo, Catania e in altre città per il ritiro del Ddl, da respingere totalmente.

Con la tipica e solenne sfacciataggine dei poteri economici e politici italiani, il MIUR sta provando a parare l’ondata di indignazione creata dal rinvio, illegittimo e antisciopero, dei quiz del 5 maggio alle Elementari, scaricandone le responsabilità sull’Invalsi e sulla presidente (pro-tempore, gli invalsiani cambiano freneticamente i/le presidenti) Aiello.

Il MIUR vorrebbe far credere che ora i programmi di lavoro e di studio nelle scuole li decidono dei privati cittadini che con l’istruzione pubblica niente hanno (e niente devono avere) a che fare e che sono semplicemente la “longa manus” di un governo intenzionato ad accelerare l’immiserimento dell’istruzione pubblica e a far trionfare una misera scuola-azienda e scuola-quiz. Stiamo cercando le vie legali più rapide per bloccare l’iniqua decisione, anche se i tempi sono strettissimi. Ma comunque il boicottaggio degli scioperi fallirà, perché da ieri la protesta del popolo della scuola pubblica contro il Ddl Renzi e i quiz Invalsi ha ricevuto ulteriore forza e indignazione, concretizzate in una lunga serie di iniziative di protesta che si svolgeranno nei prossimi giorni, in parte promosse dai COBAS o da altre strutture organizzate, in parte del tutto spontanee. In particolare a Roma, è partita in rete e sui social la proposta dimanifestare domani davanti alla sede nazionale dell’Invalsi (Frascati, Villa Falconieri, V. Borromini, ore 16.30):iniziativa che abbiamo raccolto con grande favore e che ci vedrà presentiinsieme ad altre forze che lavorano per gli scioperi di maggio.

Va ricordato comunque cheanche il 6 maggio i COBAS hanno convocato lo sciopero dell’intera giornata alle Elementari (e il 12 alle Superiori)per garantire, anche in quella giornata,  l’annullamento dei quiz. Ovviamente ci rendiamo conto del peso economico di due giorni di sciopero: e per questo proponiamo diformare nelle scuole(il 6 alle Elementari, il 12 alle Superiori)Casse di resistenzache permettano di rimborsare coloro che, scioperando una seconda volta, bloccheranno gli indovinelli invalsiani. In quanto ai quiz del 7, anche se la legge 146/90 impedisce tre giornate consecutive di sciopero, essi saranno in gran parte invalidati dalla non-effettuazione delle prove il giorno prima: e comunque, suggeriremo tutte le modalità di non-effettuazione, visto che ora il MIUR e l’Invalsi (e anche gli altri sindacati che fino a ieri  dicevano agli iscritti/e di effettuare i quiz) confermano indirettamente che le prove sono puramente facoltative.

Ma nel contempo un’importanza decisiva l’avrà la riuscita plebiscitaria dello sciopero del 5, nonché delle manifestazioni. Al cui proposito non possiamo ignorare che, pur se è stato giusto il nostro lavoro per una convocazione unitaria, proseguono le dichiarazioni della maggioranza delle leadership dei Cinque sindacati monopolisti a favore di un compromesso con Renzi e il suo distruttivo Ddl. E questo verrà detto da quasi tutti i comizianti nelle loro manifestazioni: “Non siamo contro il Ddl in generale, se Renzi cambia qualcosa, per noi va bene”; che è poi la premessa per potersi sfilare dalla lotta appena Renzi butterà le sue esche. Per questo non è indifferente la scelta che faranno gli scioperanti:ai cortei dei COBAS si chiederà il ritiro totale del Ddl e un decreto urgente per l’assunzione dei precari; ai cortei dei Cinque, la netta maggioranza delle leadership proporrà l’emendabilità (e recupero) del distruttivo Ddl.

Non è un caso chea Roma i COBAS manifesteranno nei due punti-chiave del conflitto, al MIUR (ore 10) e al Parlamento (P.Montecitorio, dalle ore 12.30 alle 18) durante le votazioni alla Camera del Ddl,mentre i Cinque si rinchiuderanno nella solita Piazza del Popolo,ben lontani dai Palazzi ove si decidono le sorti della scuola pubblica. Emanifestazioni indette dai COBAS,regionali o provinciali,si svolgeranno anche a Torino, Genova, Bologna, Firenze, Pescara, Cagliari, Palermo, Cataniae altre città che verranno tempestivamente comunicate.

Piero Bernocchi   portavoce nazionale COBAS

28 aprile 2015

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