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Ribadiamo il nostro NO totale alla Regionalizzazione, NO alla frantumazione dell'Italia

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Le bozze dell'Intesa sull'Autonomia differenziata sono emerse dall'occultamento in cui sono state tenute per mesi e pubblicate on line su un sito che si occupa di questioni inerenti scuola e università (Roars.it). Il drastico giudizio che avevamo già espresso su questo disegno di riforma istituzionale non può che essere confermato dopo la lettura delle bozze in questione. La frantumazione del paese che emerge dai testi è totale: il Veneto chiede 23 deleghe (cioè tutte quelle previste dal Titolo V della Costituzione), la Lombardia 20 e l'Emilia Romagna 16 (solita posizione PD: regionalizziamo anche noi ma....un po' di meno!). Scuola, Sanità, Ricerca, Beni culturali, Ambiente, Infrastrutture, ecc passano alle Regioni con gestione diretta anche degli addetti (parziale eccezione appunto dell'Emilia per il personale scolastico).

La posizione dei COBAS a proposito dell'accordo MIUR-Cinque sindacati sul precariato

L'Intesa tra il Miur e i 5 sindacati firmatari per affrontare la questione precariato va valutata facendo riferimento alla piattaforma Cobas e alle rivendicazioni storiche del precariato che qui riassumiamo:

  1. abilitazione per chi ha 2/3 anni di servizio
  2. immissioni in ruolo attraverso un doppio meccanismo 50% da concorsi e 50% da graduatorie provinciali/regionali.

INTERNALIZZAZIONE DEGLI EX-LSU E “APPALTI STORICI”

INCONTRO COL SOTTOSEGRETARIO DEL MIUR

Lo scorso aprile i Cobas Lavoro Privato hanno organizzato un incontro a Brindisi con il sottosegretario del MIUR Salvatore Giuliano, per discutere pubblicamente con i lavoratori e le lavoratrici degli appalti di pulizie nelle scuole pubbliche sulla internalizzazione del servizio che avverrà a partire dal 1o gennaio 2020. Dopo l'importante precedente incontro avvenuto lo scorso ottobre al MIUR con il sottosegretario, che ha permesso ai Cobas di dare il proprio contributo in merito alla stabilizzazione, l'assemblea di Brindisi ha fatto luce sulla situazione attuale, prima dall'uscita del decreto attuativo che darà corpo a questa conquista.

Cancellare immediatamente l’ignobile provvedimento contro Rosa Maria Dell’Aria

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Rosa Maria in classe subito, accompagnata dalle scuse pubbliche ministeriali

Notevole successo dello sciopero scuola: almeno il 20% di partecipanti nelle principali città, centinaia di scuole chiuse

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Migliaia di docenti ed Ata in piazza a Roma, Napoli, Bologna, Palermo, Genova e Padova

Totale solidarietà a Rosa Maria Dell’Aria, che deve essere immediatamente reintegrata dal ministro Bussetti nella propria lodevole funzione didattica

 Malgrado la vergognosa ritirata di Cgil, Cisl, Uil, Snals e Gilda che avevano accettato la “fuffa” propinatagli da Conte, malgrado il boicottaggio dell’informazionemainstream, che ha annunciato la revoca dei Cinque ma non la conferma dello sciopero da parte di Cobas, Anief e Unicobas, la giornata di oggi è stata un notevole successo per il sindacato alternativo e conflittuale e per la scuola pubblica italiana.

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IL 4 MAGGIO A TARANTO PER IL LAVORO E PER LA VITA

Basterebbe soffermarsi a riflettere su ciò che accade durante le cosiddette Wind Days a Taranto, ossia: giornate in cui le scuole dei rioni a ridosso della Zona industriale restano chiuse, in quanto la determinata direzione del vento spinge a dismisura gli agenti chimici nocivi prodotti dall’Ilva (ora ArcelorMittal) verso gli abitati, così da costringere i residenti a barricarsi in casa, evitando anche di mandare i figli a lezione.

Mentre i Cinque si sono ritirati, i COBAS confermano lo sciopero generale della scuola per il 17 maggio

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Manifestazione nazionale a Roma, a Montecitorio (ore 10)
I sindacati-scuola della Cgil, Cisl, Uil, Snals e Gilda hanno accettato il pacchetto di fuffa propinato loro dal presidente del Consiglio Conte ed hanno revocato lo sciopero indetto insieme a noi e ad altri sindacati per il 17 maggio. Particolarmente clamorosa è stata l'accettazione da parte dei Cinque delle promesse sul punto fondamentale dello sciopero, la regionalizzazione. Il governo ha scritto che verrà rispettata la Costituzione - e vorremmo vedere - in quanto "si impegna a salvaguardare l'unità e l'identità del sistema nazionale di istruzione garantendo lo status giuridico di tutto il personale regolato dal CCNL". Ossia, l'ovvio, mentre le ulteriori aggiunte per "garantire la tutela dell'unitarietà degli ordinamenti statali e dei curriculi...e il sistema di reclutamento", non impegnano seriamente il governo: "unitarietà" non significa "unità" ma al massimo alcune regole comuni generali e poi differenze significative su tutto il resto.

17 maggio sciopero generale della scuola

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Appello per una manifestazione nazionale unitaria a Roma

Il 15 marzo scorso, in un Appello alle altre organizzazioni sindacali affinché si giungesse in tempi ragionevolmente rapidi ad uno sciopero contro la regionalizzazione della scuola, scrivevamo: “il Disegno di Legge del governo Lega-5Stelle sull’Autonomia differenziata porta a disastroso compimento la riforma costituzionale del Titolo V del 2001 e intende dare alle regioni la competenza esclusiva su diverse materie, tra cui, oltre alla Sanità, l’Istruzione. Quest’ultima verrebbe organizzata in base alle disponibilità economiche territoriali, con uno Stato che abdicherebbe alla propria funzione istituzionale, acuendo il divario economico e sociale tra Nord e Sud, tra regioni ricche e povere, emarginando i più vulnerabili e indifesi”.

PER UNA SOCIETA' DEI BENI COMUNI

Una giornata di dibattito sul libro di Piero Bernocchi
OLTRE IL CAPITALISMO
Discutendo di benicomunismo, per un’altra società.

Guarda gli interventi del Convegno

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