NO ALLA DISTRUZIONE DELLA SCUOLA E ALLA FINANZIARIA-MASSACRO

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MANIFESTAZIONE NAZIONALE IL 5 GIUGNO

SCIOPERO DEGLI SCRUTINI DAL 7 AL 15 GIUGNO

L’ultima tappa del massacro della scuola è la più sanguinosa. Nel prossimo anno scolastico spariranno 26 mila posti di lavoro tra i docenti e circa 15 mila tra gli ATA, con una espulsione di massa dei precari. Dopo i massicci tagli già operati quest’anno e la catastrofica “riforma delle superiori”, Tremonti-Gelmini accelerano la distruzione della scuola pubblica.

E come se non bastasse, il governo ha varato una Manovra Finanziaria che colpisce in particolare i lavoratori/trici del pubblico impiego e ancor più quelli della scuola. Dopo che per mesi Berlusconi aveva spergiurato sulla favorevole situazione economica italiana, ora, con un voltafaccia a 180°, viene imposta una Manovra-massacro, definita “inevitabile per non finire come in Grecia”. Nella scuola, come in tutto il P.I., verranno bloccati i contratti per tre anni: e poiché, secondo l’Ipca (indice europeo prezzi), tale aumento sarebbe nel triennio di oltre il 6%, 4 milioni di lavoratori/trici subiranno un taglio salariale tra i 1500 e i 1800 euro. Ma in più, nella scuola, si aggiunge il blocco per tre anni degli “scatti di anzianità”, che, sommato al precedente, provoca un furto salariale medio intorno ai 6000 euro. Per tutti i lavoratori, poi, si sposta di un anno la pensione di anzianità, il pensionamento a 65 anni per le donne verrà anticipato al 2016 mentre i dipendenti pubblici verranno derubati della liquidazione, ricevendola non più all’uscita dal lavoro ma diluita in tre anni.

Per questo è decisiva la riuscita della manifestazione nazionale per bloccare la Finanziaria-massacro e i tagli nella scuola, convocata dai COBAS e dalla USB per il 5 giugno a Roma (P.della Repubblica ore 15) e i due giorni di sciopero nazionale della scuola durante lo svolgimento degli scrutini, convocato dai COBAS con il seguente calendario: 7-8 giugno in Emilia-Romagna, Calabria e nella Provincia di Trento; 10-11 giugno nelle Marche, Puglia e Veneto; 11-12 giugno in Sardegna e Umbria; 14-15 giugno in tutte le altre regioni e nella Provincia di Bolzano.

Lo sciopero è convocato per la cancellazione dei 41 mila tagli di posti di lavoro nella scuola e della Finanziaria-massacro, in particolare per quel che riguarda il blocco dei contratti dei dipendenti pubblici, gli scatti “di anzianità” nella scuola, il furto delle liquidazioni e l’allungamento dell’età pensionabile; per l’assunzione a tempo indeterminato dei precari/e; per massicci investimenti nella scuola pubblica che consentano il funzionamento regolare degli istituti; per l’annullamento della “riforma” delle superiori, delle proposte di legge Aprea e Goisis e del decreto Brunetta; per la restituzione a tutti/e dei diritti sindacali a partire dal diritto di assemblea.

Ricordiamo che: a) gli scioperi anche durante gli scrutini sono permessi dalla legge 146 fino a due giorni (esclusi quelli delle classi “terminali”); b) è illegale svolgere scrutini prima della fine dell’anno scolastico - e i COBAS denunceranno i capi di istituto che lo facessero - così come spostare i calendari degli scrutini per evitare lo sciopero; c) i docenti in sciopero non possono essere sostituiti; d) chiediamo ad ogni docente ed ATA un solo giorno di sciopero, quello che blocca il maggior numero di scrutini.

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