AGENDA DELLE PENSIONI

Perequazione per il 2010

Per tutto l’anno 2010 resta in vigore la legge n.127 del 2007 che stabilì per il triennio 2008-2010 la copertura al 100% dall’inflazione ufficiale misurata dall’Istat (ben lontana da quella reale che registrano pensionati e lavoratori facendo la spesa o pagando l’affitto e le bollette).

Questa copertura dall’inflazione vale solo per le pensioni che non superano il quintuplo del trattamento minimo dell’Inps, cioè i 2.288,80 euro al mese. Per coloro che superano l’importo di 2.288, euro mensili l’indicizzazione sarà soltanto al 75% dell’inflazione registrata dall’ Istat.

Con la Circolare 132 del 2009 dell’Inps e la nota n.67 dell’Inpdap si da il via all’adeguamento previsto rispetto all’inflazione registrata dall’Istituto di Statistica dello 0,7 % per le pensioni fini a 5 volte il trattamento minimo e dello 0, 525% per coloro che hanno pensioni che superano l’importo di 2,288,80 euro mensili.

Quindi l’aumento massimo di cui potremo godere sarà di 15 euro mensili, tutti gli altri a scalare in proporzione all’importo della pensione.

Come sempre questi aumenti, pure se irrisori, sono soltanto virtuali intanto perché sono lordi e da essi devono essere tolti le quote Irpef normali (nazionali uguali per tutti: il 24%circa per le pensioni di 1.500 euro mensili), ma poi devono essere detratte le aliquote dell’Irpef Regionale e quella Comunale e i relativi probabili aumenti fiscali.

Si sa che queste tasse dovute al “federalismo fiscale” variano da regione a regione e da comune a comune, ma già si è certi di un loro ulteriore aumento nelle regioni in cui vi è un deficit nella spesa sanitaria.

Probabilmente quando i nostri lettori leggeranno queste note già avranno percepito la pensione di gennaio 2010, ma può essere utile tentare un confronto sul cedolino che è come una busta paga…a cercare di leggerla e capirla si imparano tante cose.

Il governo pretende il rimborso

Penso che pochi attentissimi nostri lettori ricordano che l’anno scorso gli aumenti dovuti alla perequazione della legge 127 del 2007 furono del 3,3%, più di 4 volte quelli di quest’anno. Pochi se lo ricorderanno perché la quasi totalità degli aumenti fu divorata dall’aumento delle aliquote fiscali (tasse) comunali e regionali.

Comunque quel recupero del 3,3% era la stima dell’inflazione del ministero del lavoro fatta nel mese di novembre. Alla fine del mese di dicembre l’Istat misurò la inflazione annua definitiva e fu solo del 3,2%.

Quindi Inps e Inpdap si riprenderanno lo 0,1 di quegli aumenti, che molti pensionati non hanno mai visto perché se li sono ciucciati Comuni e Regioni.

L’importo di questi arretrati da restituire sono circa 20 euro per tutto il 2009 per una pensione di circa 1.500 euro mensili. L’Inpdap se li prenderà tutti dalla pensione di gennaio mentre l’Inps li suddividerà tra gennaio e febbraio se il loro ammontare supera i 6 euro.

Le pensioni minime Inps

Il trattamento (pensione) minima dell’Inps passerà dai 457,76 del 2009 a 460,97 per il 2010.

I meno abbienti potranno avere 597,euro al mese grazie ad una maggiorazione di 136, 44 euro al mese che esageratamente fu chiamata nel 2007, quando fu istituita, “il milione al mese”.

Questa maggiorazione è però destinata soltanto ai pensionati con più di 70 anni e il reddito non deve superare 7.766,33 euro l’anno se soli o 13.115,96 euro l’anno se in coppia.

L’assegno sociale

L’assegno sociale passerà a 411 euro al mese. Le vecchie pensioni sociali per coloro che non hanno requisiti contributivi per la pensione minima e che hanno compiuto 65 anni entro il dicembre 1995 passeranno dai 337 euro ai 339 euro al mese

Roma 29/12/2009 P.C.

Pensionati Cobas

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