UNA GIORNATA DI LOTTA delle lavoratrici e dei lavoratori della Misericordia di Pisa

PER RESISTERE AI LICENZIAMENTI E AI SOPRUSI VESCOVILI

 

Chi lotta può perdere, chi non lotta ha già perso.

Che Guevara  Le lavoratrici e i lavoratori della Misericordia non sono tutti uguali, c'è chi lotta e chi sta a casa,  chi scende in piazza e chi pensa (una mera illusione) di potere salvare il  posto di lavoro affidando le speranze nella Misericordia di un arcivescovo che sei mesi fa si è impegnato contro i licenziamenti salvo poi rimangiarsi gli impegniNoi abbiamo la pretesa di difendere tutti i lavoratori, quelli coscienti e in lotta e anche chi si nasconde, anche chi pensa di agganciarsi a qualche carro clientelare per salvaguardare un lavoro che non è una concessione ma un diritto acquisitoI lavoratori  e le lavoratrici della Misericordia in assemblea avevano chiesto alle organizzazioni sindacali di indire lo sciopero unitariamente dopo 4 ore di assemblea , ebbene c'è chi come la Cgil ha disatteso l'impegno calpestando la volontà di tutti\e per indire lo sciopero solo a nome di Cgil Cisl Uil . Da qui le tensioni alla manifestazioni di oggi, non certo per uno sterile protagonismo sindacale ma per ribadire che la volontà dei lavoratori e delle lavoratrici va rispettata e non calpestata. 

Noi crediamo possibile salvaguardare i posti di lavoro di tutti e 65 dipendenti ma siamo certi che non siano sufficienti i tavoli istituzionali (del resto l'azienda ospedaliera in questo anno è stata sempre assente) se non accompagnati dalla mobilitazione dei lavoratori e delle lavoratrici per trasformare la vertenza della Misericordia in una vertenza di tutta la città.40 posti di lavoro su 65 (ma i numeri potrebbero anche essere maggiori) sono a rischio, eppure Sindaco e Arcivescovo non percepiscono la drammaticità della situazione, sembra che la difesa del lavoro sia l'ultimo dei loro pensieriOggi si è tenuto un lungo presidio davanti alla sede arcivescovile e un corteo ha attraversato una Pisa piena di bancarelle fino al Comune dove un Sindaco contrariato ha saputo solo dire che la colpa della situazione è dei Cobas e dei lavoratori che attaccano l'ArcivescovoUna risposta sterile che i lavoratori e i cittadini non meritanoPer queste ragioni , nei prossimi giorni ,proseguirà la mobilitazione fino allo sciopero del 24 e alla ripresa di un confronto con Comune, società della salute e istituzioni che da parte nostra vuole essere unitario, nel rispetto del mandato datoci dal personaleMa con o senza le altre organizzazioni sindacali, i Cobas saranno sempre e comunque al fianco dei lavoratori e delle lavoratrici Misericordia in lotta per la salvaguardia dei posti di lavoro. Nessun posto di lavoro deve essere perduto 

Confederazione Cobas  

PER UNA SOCIETA' DEI BENI COMUNI

Una giornata di dibattito sul libro di Piero Bernocchi
OLTRE IL CAPITALISMO
Discutendo di benicomunismo, per un’altra società.

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