BASTA OUTSOURCING!!! INTERNALIZZAZIONI SUBITO!

Almaviva

I lavoratori e le lavoratrici dei call center in outsourcing hanno subito nel corso degli anni continui peggioramenti sia a livello normativo sia livello retributivo.

Nel corso dei vari rinnovi del CCNL, sempre a perdere, hanno visto peggiorare le loro condizioni di lavoro: massima flessibilità di orari, part-time obbligato, ROL comandati, ecc. Gli aumenti salariali contrattuali non hanno minimamente coperto l’aumento del costo della vita condannando i lavoratori del comparto a salari da fame

Questa misera condizione non è dovuta soltanto a quei due fattori contro i quali siamo chiamati a scioperare e manifestare il 4 GIUGNO : “delocalizzazioni” e “gare al massimo ribasso”.

Le case madri, inizialmente i grandi gestori telefonici (TIM,Vodafone; Wind, ecc.), ma con il passare del tempo anche i gestori energetici e gli enti pubblici,hanno deciso di esternalizzare le attività di Customer care che prima si svolgevano “in house”, con l’unico obiettivo di abbassare il costo del lavoro.

Le società in outsourcing sono nate per gestire meramente una forza lavoroche in realtà è legata a doppio filo alle case madri. Queste mettono a disposizione dei lavoratori e delle lavoratrici i loro software, decidono l’organizzazione del lavoro, impartiscono direttive per lo svolgimento dell’attività.

Questa tendenza ha dato vita ad un comparto che oramai occupa migliaia di persone che vedono il proprio posto di lavoro a rischio ad ogni scadenza di commessa.

Si tratta di una precarietà strutturale che coinvolge tutti e tutte in un comparto che oltretutto si tiene in piedi soltanto grazie all’intervento pubblico: incentivi nazionali e regionali a tempo per le assunzioni, ammortizzatori sociali che vengono utilizzati sia dai committenti (a partire da TELECOM ITALIA, che è stata la “capostipite” delle ESTERNALIZZAZIONI e da 5 anni mantiene in CONTRATTI di SOLIDARIETA’ migliaia di persone) che dalle società inoutsourcingad ogni perdita di commessa, sgravi contributivi legati all’utilizzo di ammortizzatori sociali, ecc.

 

MILIONI DI SOLDI PUBBLICI PER TENERE IN PIEDI DELLE FABBRICHE DI PRECARIETÀ!

Pensiamo che sia giunto il momento di dire basta a questa nostra condizione di precarietà!

 

L’unica strada per creare lavoro stabile sia quella delleinternalizzazioni deicustomer carenelle case madri con l’assunzione dei lavoratori, anche con incentivi pubblici diretti alle aziende che internalizzano le attività e creano lavoro stabile.

 

Cosi come crediamo che gli Enti Pubblici che utilizzano i CALL CENTER per la gestione dei propri servizi – in un’ottica di SPENDING REWIEW – trarrebbero enormi vantaggi dal reinternalizzare  PERSONALE e SERVIZI.

 

Per questo lo sciopero del 4 giugno e la piattaforma dei SINDACATI CONFEDERALI NON CI CONVINCE :Non si tratta di rivendicare nuovi finanziamenti pubblici e/o norme per fermare le delocalizzazioni. Si tratta di restituire dignità ai contratti, abolire quelli da fame esistenti pretendere che le ISTITUZIONI (Governo, Regioni, Comuni) stipulino dei contratti di servizio seri. Le TELECOMUNICAZIONI SONO UN SERVIZIO PUBBLICO come tale i lavoratori e le lavoratrici devono avere GARANZIE CERTE con le leggi che ci sono.

 

Il resto…rischia di essere un grande favore a TRIPI & CO.

4 giugno 2014

APPUNTAMENTO P.ZZA DELLA REPUBBLICA ORE 10:00 – ROMA

 

COBAS ALMAVIVA  

LISTA DI BASE CUB COBAS di ROMA – GRUPPO TELECOM

Per contatti : info@cobasalmaviva.org

PER UNA SOCIETA' DEI BENI COMUNI

Una giornata di dibattito sul libro di Piero Bernocchi
OLTRE IL CAPITALISMO
Discutendo di benicomunismo, per un’altra società.

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